“E’ possibile, e che cosa praticamente significa, ricordare gli atti che si compiono durante una giornata? Se il memorizzare implica un esercizio di auto-osservazione e una successiva possibilità di riutilizzo del ricordo, quante cose possiamo ricordare di quello che facciamo? A quale livello di dettaglio possiamo portare un tale esercizio?
Ho deciso di dedicare un giorno, lunedì 10 gennaio 2005, ad un esercizio di memoria che fosse sistematico e il più dettagliato possibile.
Nell’arco delle 24 ore ho cercato di ricordare e di descrivere a voce (momento per momento, o comunque appena praticamente possibile) in un registratore, tutti i gesti, le azioni, i pensieri in cui una mia intenzione non sia riuscita a compiersi, almeno non immediatamente. Micro-fallimenti, atti mancati, grandi o piccole dimenticanze, errori: ho cercato di farne la lista completa, senza dimenticarne nessuno, neanche il più insignificante.” (C.P. 2005) |
Lavoro esposto, come installazione audio, nella mostra collettiva “Arte in Memoria 2”, a cura di Adachiara Zevi, Sinagoga di Ostia Antica, gennaio 2005, e nella mostra “Giochi dialettici – Sabrina Mezzaqui e Cesare Pietroiusti” a cura di Giulia Giovanardi e Alexandra Gracco Kopp, Spazio Punctum, Roma, marzo 2007. |